I dati raccolti sono pubblicati in forma aggregata sul sito http://bandaultralarga.italia.it, dove i cittadini e le imprese potranno così monitorare non solo gli avanzamenti della banda ultralarga a investimento pubblico (aree ‘bianche’) ma anche i progressi dei piani di investimento dei privati (aree ‘grigie’ e ‘nere’).
Gli operatori sono stati chiamati a fornire i dati circa l’architettura utilizzata, la velocità di download e di upload, la tecnologia e l’anno di copertura.
La modalità scelta è quella degli “open data” per garantire un’accessibilità totale alle informazioni e dare a tutte le persone interessate la possibilità di analizzarle in modo diversi: mettere a confronto le diverse aree geografiche o scegliere una chiave di lettura temporale, cioè l’evoluzione nel tempo degli indicatori in una stessa zona, utile anche ad evidenziare la portata di iniziative di investimento a livello locale per il potenziamento delle infrastrutture.
Lo studio comprende anche i nuovi traguardi infrastrutturali da raggiungere nei prossimi anni, in termini di copertura in banda ultra-larga fissa (Ngan – Next Generation Access Network) e mobile (Lte – Long Term Evolution ).
Nel nuovo sito di Open Fiber (http://openfiber.it/) c’è la mappa georeferenziata delle città cablate e in corso di cablaggio: l’utente può verificare la copertura navigando semplicemente la mappa o effettuando la ricerca dell’indirizzo con l’apposito form.
Il risultato, in caso di copertura, mostra per la zona ricercata tutti gli operatori Tlc partner che possono offrire la connessione in fibra ottica di Open Fiber, consentendo all’utente di verificare subito le offerte commerciali.