Allarme delle tv locali per il rischio interferenze Lte sul segnale di ricezione del digitale terrestre televisivo.
La questione è stata sollevata oggi da Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo: “Sono circa 700mila le abitazioni che, secondo le stime della Fondazione Ugo Bordoni, potrebbero essere interessate dalle interferenze causate dagli impianti Lte – ha detto Rossignoli – Trattandosi per lo più di impianti condominiali, non è difficile immaginare che la problematica potrà interessare sino a 7 milioni di famiglie, cioè 15-20 milioni di cittadini e, quindi, circa 1/3 della popolazione italiana”.
Rossignoli ha quindi lamentato che “Al momento la cittadinanza non è, per lo più, a conoscenza della problematica, e lo stesso vale per gli installatori d’antenna, il che porterà, come diretta conseguenza, una grande difficoltà nell’individuazione del problema e delle relative soluzioni”.
Il rischio interferenze nasce a seguito dell’assegnazione delle frequenze della banda 800Mhz (canali 61-69 tv) agli operatori telefonici per l’attivazione di impianti Lte di comunicazione mobile di larga banda (internet ultraveloce) di quarta generazione. Secondo Aeranti-Corallo, si pone l’esigenza di garantire la compatibilità interferenziale tra tale nuova tecnologia e le emissioni televisive, nell’interesse degli utenti e degli operatori broadcast. Tanto più che il Consiglio di Stato ha da poco espresso il parere sul regolamento ministeriale che definisce le modalità di intervento da parte degli antennisti e le procedure di addebito dei costi per i filtri anti-interferenze (costi a carico degli operatori telefonici), regolamento (qui il testo integrale) di cui si attende ora la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il via libera al regolamento di fatto dà il disco verde all’accensione degli impianti a 800Mhz da parte degli operatori (Tim, Vodafone e Wind), che avverrà a macchia di leopardo in diverse zone del paese nei prossimi mesi.
La gestione tecnica della questione è in capo alla Fondazione Ugo Bordoni (presso il ministero). “La gestione delle segnalazioni sarà affidata alla Fondazione Ugo Bordoni, che attraverso un help desk e un contact center (che fanno capo al sito helpinterferenze.it ndr), individuerà quali di queste sono connesse a problematiche di coesistenza tra Lte e Dvbt (tv digitale terrestre)”, si legge nel regolamento.
Gli utenti contatteranno l’help desk della Fub, quindi, che fornirà loro un questionario per capire se le interferenze sono causate effettivamente dall’Lte o da altri motivi.
Gli operatori pagheranno l’intervento del tecnico e l’installazione del filtro sull’antenna tv, per risolvere le interferenze.
(Fonte: Corcom Daily News)