Nelle politiche dello spettro la Commissione Ue spingerà per il coordinamento tra gli Stati per abilitare le nuove reti ed i servizi digitali.
La Commissione europea ha svelato ieri il “pacchetto” di azioni che consentiranno di fare l’Europa unita digitale grazie al refarming dei 700 Mhz liberando spettro per i servizi di banda larga mobile.
“Lo spettro è parte essenziale del programma ed otterremo il coordinamento dello spettro”, ha dichiarato Oettinger, Commissario per l’Economia e la società digitale.
La Commissione non vuole i proventi delle aste dello spettro dei Paesi Ue, ma permettere all’Europa di tornare ai “giorni gloriosi” del Gsm, nell’era del 5G, della Internet of Things e delle auto connesse.
La Commissione ha promesso di presentare proposte nel 2016 “per un’ambiziosa revisione del quadro regolatorio del settore telecom” che si focalizzerà su “un coerente approccio da mercato unico sulle politiche e la gestione dello spettro”. Primo passo è la presentazione, a breve, di “proposte specifiche per il coordinamento della banda dei 700 MHz”.
La strategia è stata riscritta in modo da indicare che il refarming terrà conto delle “esigenze specifiche della distribuzione audiovisiva”.
Tuttavia in una nota il “Wider Spectrum Group”, che rappresenta l’industria del broadcasting, ha dichiarato di aver bisogno di qualcosa di più.
Il gruppo preferirebbe il mantenimento della proposta che prevedeva sì il refarming dei 700 MHz ma conservava il resto della banda UHF per le trasmissioni terrestri fino almeno al 2030.
Anche la Gsm Association ha commentato dicendo che l’Europa ha bisogno di rendere disponibile, presto e in modo coordinato, più spettro per il mobile broadband.
(Fonte CorCom)